Tagli (finti) di organico e aumenti (veri) di stipendio

Molti certamente non sanno che i tagli di organico del personale della scuola servono in buona misura per finanziare i contratti del personale scolastico. I sindacati non sono d’accordo e quando, quasi ogni anno, nella legge finanziaria si parla di tagli agli organici del personale scolastico, come è comprensibile, protestano, anche se sanno che quella dura tassa da pagare contribuirà al reperimento dei fondi per la scuola. Per i tagli il ministero dell’Istruzione non usa quasi mai la mano pesante e, alla fine, taglia ma non troppo per non scontentare e per non creare difficoltà nelle scuole. Chi non è assolutamente d’accordo con questi finti o parziali tagli è la Corte dei Conti, che qualche giorno fa, in occasione della relazione sul rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2003, ha denunciato il fatto che non solo “L’obiettivo posto dalla legge finanziaria per il 2000 di riduzione di posti dell’organico di fatto non è stato interamente conseguito“, ma in tal modo, le mancate entrate hanno dimostrato “…la scarsa affidabilità di forme di copertura degli oneri contrattuali, come quelle relative al comparto della scuola per il quadriennio 2002-2005 basate su riduzioni di posti di personale supplente, e consiglia di rivedere i meccanismi che ne consentono la determinazione“. La finanziaria 2000 (legge n. 488/1999) aveva previsto di risparmiare per il contratto 534 miliardi per anno (e alcune altre centinaia di miliardi in aumento dal 2001 in poi), prevedendo un taglio dell’1% del numero dei dipendenti. Base di calcolo l’organico di fatto di fine 1999; attuazione del taglio da concludere entro la fine del 2000. Nel comparto scuola i dipendenti di ruolo o con contratto annuo, docenti o Ata, erano 953.797. Alla fine del 2000 erano diventati 1.085.628. Avrebbero dovuto diminuire di circa 10 mila unità e invece aumentarono di circa 132 mila unità (complice anche la legge sul precariato). Il risparmio non ci fu ma gli aumenti contrattuali sì. Ora la Corte invita a cambiare formula.