Tabellone sì, tabellone no. Opinioni a confronto

Alla notizia, riportata da Tuttoscuola, del ritorno alla pubblicazione dei voti dell’esame di Stato il Corriere della Sera di oggi dedica un ampio articolo, Maturità, torna il tabellone con i voti, di Annachiara Sacchi.

Nel testo del quotidiano milanese, si ritrovano brani di interviste che in qualche modo ricostruiscono la vicenda della breve scomparsa e ricomparsa quest’anno dei voti negli albi di istituto.

L’ex viceministro dell’Istruzione del centrosinistra, Mariangela Bastico, ora responsabile Scuola del Pd spiega che la temporanea soppressione dei tabelloni fu una scelta a tutela della privacy: “Da parte nostra fu accolta la richiesta delle associazioni dei disabili che si sentivano discriminate dai tabelloni. I ragazzi con handicap gravi non ricevevano un diploma, ma un attestato di competenza, senza punteggio. Erano riconoscibili“.

Questa pratica è stata interrotta dal ministro Mariastella Gelmini, che ha così commentato le nuove regole: “Finisce l’epoca di un certo pedagogismo buonista che vuole tutelare a tutti i costi il ragazzo laddove non ce n’è bisogno, visto che è maggiorenne e perfettamente in grado di assumersi la responsabilità del proprio rendimento“.

Con l’attuale ministro, sembra schierarsi il Garante della privacy, Francesco Pizzetti, che ha affermato: “Personalmente ho sempre ritenuto opportuno rendere pubblico il punteggio finale. E questo ai fini della trasparenza dell’operato dei docenti, del controllo sull’esame da parte dell’opinione pubblica, di un incentivo per i ragazzi e di un riconoscimento degli sforzi da loro fatti. Siamo contenti che il ministero dell’Istruzione sia tornato ad adottare certe misure“.

Circa i candidati disabili, il Ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che non intende smettere di tutelarne la privacy: “Il riferimento alle prove differenziate sarà indicato solo nell’attestazione e non nei tabelloni affissi all’albo dell’istituto“.