Superate le forche caudine per la riforma delle superiori?

Una settimana fa, prima della pronuncia del Tar sui ricorsi contro la circolare delle iscrizioni e contro quella degli organici, era possibile teoricamente che si verificasse uno stop all’avvio della riforma o, comunque, un ritardo o un serie di difficoltà organizzative che avrebbero potuto ostacolare la regolarità dell’inizio delle classi riformate degli istituti della secondaria superiore.

Un passaggio difficile, vere e proprie forche caudine, parzialmente superato dal Miur grazie alla mancata sospensiva degli atti ministeriali da parte del Tar, anche se è costato in termini di censure varie sulla piena legittimità delle procedure di attuazione della riforma.

Ma dall’imboscata dei ricorsi e delle contestazioni il ministero non è ancora fuori del tutto, visto che incombe sul regolare avvio un’altra (inattesa) sospensiva, relativa a tutti gli atti di attuazione della riforma dei tecnici e dei professionali che riguardano la riduzione dell’orario settimanale delle classi intermedie non a riforma. Sarà necessario acquisire con urgenza il parere (non vincolante) del Cnpi su quella riduzione oraria per evitare l’ultima imboscata alla riforma.

Solamente a parere acquisito, infatti, scatterà automaticamente il lasciapassare del Tar Lazio che ha posto proprio come condizione l’espressione di parere da parte del Cnpi e la sua valutazione da parte del Miur. A quel punto il Miur e il ministro Gelmini potranno tirare un sospiro di sollievo, perché saranno fuori dai pericoli del contenzioso. Forse.

Ciò, infatti, non significherà avere la vittoria in tasca, perché sicuramente l’avvio vero e proprio della riforma richiederà da parte di tutti un grande sforzo organizzativo, un’ampia condivisione e un’azione sinergica, accompagnata anche molta umiltà e disponibilità. Una nuova e, forse, più difficile sfida di quella delle forche caudine dei ricorsi.