Sul ddl Gelmini niente fiducia al Senato

Ai microfoni di Tuttoscuola Gaetano Quagliariello (Pdl) e Luigi Zanda (Pd)

Mentre gli studenti preparano per la giornata di domani nuovi cortei e manifestazioni a Roma e nelle principali città italiane, è ripreso nell’aula di Palazzo Madama il dibattito sul ddl di riforma dell’università promosso dal ministro Mariastella Gelmini. All’ordine del giorno dell’assemblea di Palazzo Madama c’è il voto sugli emendamenti. L’approvazione definitiva è prevista invece per domani. Il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, ha spiegato che la fiducia sulla riforma Gelmini è «esclusa del tutto» e che la maggioranza non chiederà neppure una stretta sulla tempistica: «Non ci sarà nessuna particolare accelerazione – ha sottolineato parlando con i cronisti -, andiamo avanti tranquilli, nel rispetto dei tempi. Faremo il punto stasera».

PROTESTE PER IL RITARDO – La seduta è iniziata con 11 minuti di ritardo, tra le proteste dell’opposizione che ha visto nella partenza ritardata dei lavori un tentativo di far arrivare in Aula i senatori della maggioranza che risultavano inizialmente assenti. E questo, è il ragionamento, per prevenire eventuali voti contrari alle proposte dell’esecutivo che rischierebbero di allungare i tempi di approvazione definitiva del provvedimento.

UN’AULA PER IL DOTTORANDO SUICIDA – Il ministro Gelmini, che lunedì aveva rivolto a tutte le parti coinvolte un appello ad abbassare i toni per evitare le tensioni della scorsa settimana, ha intanto inviato oggi una lettera al rettore di Palermo, Roberto Lagalla, in cui chiede di intitolare al più presto un’aula della Facoltà di Lettere a Norman Zarcone, il ragazzo laureato con lode e dottorando in Filosofia del Linguaggio che a settembre si è tolto la vita lanciandosi dal settimo piano dell’ateneo. «Quello di Norman è stato un disperato gesto di protesta contro le logiche baronali, che riteneva impedissero del tutto la realizzazione dei suoi sogni», si legge in una nota del ministero. Gelmini ha chiesto al Rettore di procedere all’intitolazione dell’aula anche a seguito della raccolta di firme di molti studenti. «Si tratterebbe di un primo segnale- ha scritto il ministro Gelmini- per non dimenticare la sua tragica storia e le grandi difficoltà incontrate da un giovane che non accettava le rendite di posizione e i privilegi di certi baroni. Con il suo gesto estremo, Norman ha voluto gridare al mondo tutta la sua rabbia contro coloro che gli stavano rubando il futuro e che volevano escluderlo dall’università solo perchè, pur avendo indubbie capacità, non possedeva un cognome importante».

IL DIBATTITO – Per quanto riguarda il confronto fra i Poli, sul disegno di legge, vi proponiamo l‘AUDIO della dichiarazione di Luigi Zanda, vicepresidente dei senatori Pd, e l‘AUDIO di Gaetano Quagliariello, vicepresidente dei senatori Pdl.