Sul capitolone sì dell’Anp, però…

Il giudizio sulla direzione di marcia intrapresa è certamente positivo, perché si registra finalmente un cambiamento di rotta in direzione dell’autonomia finanziaria …”: inizia in questo modo del comunicato dell’Anp (www.anp.it) sul decreto ministeriale n. 21 del 1° marzo, con il quale il ministero ha varato concretamente la nuova disposizione della Finanziaria 2007 per l’assegnazione diretta dei fondi alle scuole.

Ma l’apprezzamento di principio – puntualizza l’Anp – non fa venir meno la constatazione che la realtà di fatto è tuttora diversa e sempre più lontana dalla sostenibilità.”

A cominciare, aggiunge l’Anp, dal fatto che i cospicui maggiori finanziamenti annunciati con enfasi altro non sono che “le stesse somme già disponibili negli scorsi anni trattate con una diversa presentazione“.

Non si vede nessun segnale di inversione di tendenza – continua il comunicato – rispetto alla politica dei tagli praticata negli ultimi sei anni.” Ancora: “le modalità di individuazione dei fondi per le supplenze di fatto penalizzano ulteriormente le scuole. Le somme indicate nel decreto sono le uniche assegnate a budget e rappresentano mediamente solo il 40% della spesa storica per la stessa finalità. Eventuali integrazioni saranno assegnate solo a posteriori, sulla base di spese già sostenute e documentate e comunque per un importo non superiore a quello iniziale“.

Insomma, secondo l’Anp, le scuole possono contare con ragionevole certezza, al massimo, sull’80% delle risorse ricevute in passato.

L’erogazione di un anticipo più che modesto (l’Anp chiede almeno il 70% del budget dovuto), la sua integrazione solo sulla base di spese già affrontate dalle scuole, e il monitoraggio degli USP “mascherano un centralismo che rappresenta l’esatto contrario delle scelte necessarie per migliorare realmente la gestione di questo vitale aspetto del funzionamento.”

E sulla gestione centralizzata della quota perequativa (20%), al di là di ogni valutazione politica, essa è, secondo l’Anp, eccessiva.