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Stranieri in classe/4. Francia: corsi di accoglienza e classi di inserimento

Nell’intervista al Corriere della Sera di venerdì scorso (col titolo “Il modello francese: gli alunni mescolati imparano di più“) il prof. Tullio De Mauro, illustre linguista ed ex ministro dell’istruzione, lascia intendere che in Francia gli studenti stranieri che non conoscono il francese vengano inseriti direttamente nelle classi ordinarie.

E’ vero che le classi ordinarie sono formate su basi eterogenee (mixed ability), ed è vero che la maggior parte degli esperti in Francia, e anche a livello internazionale (più i pedagogisti, meno gli studiosi di neuroscienze e scienze cognitive) concorda sul fatto che gli allievi ottengano risultati mediamente migliori nella classi eterogenee, ma non è vero che tale eterogeneità sia riferita, oltre che alle abilità e capacità individuali, anche alle competenze linguistiche nella lingua francese.

Per coloro che non possiedono queste competenze sono previsti da alcuni decenni, e sono pienamente operanti in tutto il territorio francese, corsi di lingua francese nelle “classes d’accueil” (CLA), che tengono conto dell’età e degli studi compiuti nel Paese di provenienza, e operano in prevalenza nella fascia dell’istruzione secondaria, oppure l’inserimento nelle “classes d’initiation” (CLIN, normalmente per alunni dai 6 ai 12 anni). I corsi sono di varia durata, ma non superano in genere l’anno.

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