Spese Istruzione: Italia sotto la media europea

Tagli all’Istruzione? Emblematiche le cifre raccolte in merito rispetto alla media europea. Dal dato sulla spesa pubblica riservata alle istituzioni scolastiche in rapporto al Pil, l’Italia con il suo 4,8% si pone – al disotto della media dei Paesi Ocse che spendono mediamente il 6,1% del loro Pil, e in particolare, al di sotto di Francia, 5,6%, Austria, 5,5% e Danimarca, 6,8%.

La retribuzione di un docente di scuola media con 15 anni di anzianitè è, sia in termini di valore assoluto che di compenso orario, tra le più basse in Europa. Un professore di scuola media in Italia percepisce 30.220 dollari annui contro i 32.933 guadagnati dai suoi colleghi in Francia, i 33.138 degli insegnanti di Austria e i 35.809 dei professori della Danimarca. Il compenso orario registra poi 49 dollari per gli insegnanti italiani, 52 per i francesi, 53 per gli austriaci, 56 per i danesi.

Preoccupante anche la crescita del numero degli insegnanti precari. A fronte di un totale di 1.076.195 di docenti, 201.038 di questi sono appunto precari, con un dato percentuale che si attesta al 18,68%. Quanto al numero di studenti per classe, la Uil fa notare che l’Italia è in linea con Spagna, Portogallo, Belgio, Svizzera, Danimarca, Grecia e Lussemburgo.

I paesi che invece presentano le classi più affollate, come la Corea e la Cina, 34 alunni in media, il Brasile, 32, l’Egitto, 41, le Filippine, 43, dovrebbero far riflettere sull’abbassamento della qualità didattica in tali condizioni.