Sperimentazione regionale: mancano 8 regioni all’appello

Dieci regioni delle diciotto che hanno sottoscritto l’accordo quadro del 19 giugno scorso per la sperimentazione di percorsi di istruzione e formazione professionale hanno già stipulato l’intesa con il ministero dell’Istruzione e con quello del Lavoro per dare attuazione dall’anno scolastico 2003-2004 ad una “specifica offerta formativa” per i ragazzi che escono dall’obbligo scolastico.
Ma alla vigilia del nuovo anno scolastico non risulta che abbiano ancora definito l’intesa (diversa e specifica per ogni regione) la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Piemonte, il Veneto, la Sicilia, la Calabria, le Marche e il Friuli Venezia Giulia.

L’iniziativa dell’accordo tra Governo e Regioni, come è noto, si è resa necessaria – in attesa dell’attuazione completa della legge di riforma – anche per evitare un vuoto normativo relativo all’obbligo scolastico, conseguente alla abrogazione della legge 9/1999 che da quattro anni a questa parte aveva innalzato l’obbligo da otto a nove anni.
Le intese (testi disponibili su www.istruzione.it) dovrebbero servire a garantire un’offerta formativa più ricca e articolata ai giovani licenziati dalla terza media, e ad evitare un abbandono precoce della formazione da parte dei giovanissimi (valutabili in circa 40.000) che non intendono proseguire gli studi negli istituti scolastici.

Tra le regioni che non hanno ancora definito l’intesa con i due ministeri vi è l’Emilia-Romagna che all’inizio dell’estate si è vista impugnare dal Governo la propria recente legge sull’istruzione e la formazione. Vi è forse la voglia di fare da soli, rinunciando anche ai cospicui fondi governativi?