Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Sostegno. La difficile stabilizzazione degli organici

Il sottosegretario all’istruzione, Rossano Sasso, con delega alle problematiche della disabilità nella scuola, dovrà individuare soluzioni organiche e alternative all’attuale situazione del sostegno, da proporre al ministro Bianchi per assicurare la stabilizzazione di un settore in costante precarietà.

Nella recente decretazione dell’organico di diritto del personale scolastico per il 2021-22 sono stati aggiunti 5mila nuovi posti di sostegno, quale quota iniziale di 25mila posti previsti a regime dal 2023/24. Gli incrementi dei posti di organico del sostegno saranno introdotti gradualmente: 5.000 posti appunto dal 2021/22, 11.000 dal 2022/23 e 9.000 posti a decorrere dal 2023/24.

Non si tratta di nuovi posti (come a suo tempo aveva lasciato intendere l’ex-ministra Azzolina che, comunque, aveva avuto il merito di affrontare concretamente il problema), ma di stabilizzazione di una parte degli 83.651 posti di sostegno in deroga attivati quest’anno in organico di fatto, come ormai avviene da decenni.

Quando tutti i 25mila nuovi posti di sostegno previsti entreranno a tutti gli effetti in organico di diritto, andranno a stabilizzare altrettanti posti in deroga nel frattempo cresciuti probabilmente al ritmo di circa dieci mila posti ogni anno.

In quel momento, nel 2023-24, vi saranno 126mila posti di sostegno in organico di diritto, ma probabilmente vi saranno ancora circa 90mila posti di sostegno in deroga.

Con l’immissione dei 5mila posti l’incidenza dei posti di sostegno sul totale dei posti in organico di diritto passa dal 12,8% del 2020-21 al 13,4% del prossimo anno, poco meno di un posto ogni sette.

Ma, se si guarda alla situazione di fatto di questo anno in corso, i posti di diritto e in deroga sfiorano il 21% del totale: un posto ogni cinque!

Il sostegno è diventato ormai il settore più importante dell’intero sistema di istruzione.

La rilevanza che ha assunto il settore merita, dunque, una coraggiosa azione di revisione strutturale che, congiuntamente alla stabilizzazione degli organici con superamento dei posti in deroga, intervenga sulla situazione del personale (specializzazione, mobilità, reclutamento).

 

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