Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Serve una svolta immediata per specializzare migliaia di docenti per il sostegno

È di imminente emanazione il bando ministeriale per l’avvio del VI ciclo di TFA per il sostegno, attivato nel 2019 dall’allora ministro Bussetti per specializzare 40mila docenti di sostegno da parte delle università.

L’ultima quota di posti per specializzare entro il 30 giugno 2022 nuovi docenti di sostegno è soltanto di 6.191 unità. Nel frattempo dai concorsi in atto e prossimi ad essere avviati si stima rimarranno comunque vacanti non meno di 7-8mila posti per insufficiente numero di candidati rispetto al numero di posti previsti dai bandi.

Tra gli oltre 80mila supplenti nominati fino al 30 giugno sui posti in deroga circa 20mila, su stima sindacale, risultano privi della specializzazione.

È assolutamente necessario integrare notevolmente il numero dei posti per il TFA di sostegno per corrispondere al crescente fabbisogno di docenti specializzati.

Non si capisce la ragione della limitazione del numero di posti per il TFA, in quanto la specializzazione non comporta oneri per lo Stato e tutti i costi (di importo non indifferente) sono invece totalmente a carico dei partecipanti, a cominciare dal contributo di iscrizione variabile tra i 100 e i 200 euro, per poi prevedere per i 6.191 ammessi ai corsi una tassa di frequenza variabile tra i tre-quattro mila euro.

Nel bando che dovrà essere emanato prossimamente dalla ministra dell’università, Maria Cristina Messa, sarebbe opportuno rivedere al rialzo quel numero di 6.119 posti.

Ma, comunque, sarebbe soprattutto opportuno mettere mano ad un nuovo piano di specializzazione in grado di prevenire il fabbisogno di posti, anziché rincorrerli con ritardo e in perdita.

 

Forgot Password