Soppressione dell’esame di terza media? Si può fare, Costituzione permettendo

Sta suscitando interesse e attenzione il dibattito aperto dalla nostra rivista sulla possibile eliminazione dell’esame di terza media, sostenuta con varie argomentazioni dalla responsabile scuola del PD, Francesca Puglisi, che, in una lettera inviata a Tuttoscuola, ha sottolineato, in particolare, l’esigenza di un intervento riformatore coerente con il nuovo obbligo scolastico.

Qualcuno ha ricordato, in proposito, che l’art. 33 della Costituzione dispone esami di Stato per l’ammissione ai vari ordini di scuola “È prescritto un esame di Stato per la ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi”.

Il dettato costituzionale sembrerebbe non lasciare scampo: l’esame è dovuto.

Ma c’è stato pochi anni fa un precedente autorevole che ha riguardato l’esame quinta elementare che, con apposito esame di Stato, consentiva il conseguimento della licenza e il passaggio al successivo ordine di scuola (la secondaria di I grado).

Quell’esame è stato soppresso con legge ordinaria (legge 53/2003) e decreto legislativo di attuazione (d.lo 59/2004); quest’ultimo in proposito ha previsto che “Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado avviene a seguito di valutazione positiva al termine del secondo periodo didattico biennale”.

Se l’esame di Stato di licenza elementare è stato soppresso, con motivazioni logiche e disposizioni legislative ordinarie, perché non riservare lo stesso trattamento anche per l’esame di licenza media, pur sapendo che la ricaduta di tale eventuale modifica avrebbe esiti complessi?