Smartphone in classe, Cisl Scuola: ‘Ok, ma educare all’uso corretto’

Educare a un uso corretto, intelligente e consapevole degli strumenti di comunicazione e’ un obiettivo che rientra naturalmente nei compiti della scuola, che tuttavia non può farvi fronte da sola: devono sentirlo come proprio impegno e compito anche la società e la famiglia“. Così la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, commenta l’iniziativa di introdurre lo smartphone in classe, riconfermata dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.

Telefoni cellulari e smartphone sono ormai un’appendice inseparabile per tutti noi, non solo per ragazze e ragazzi – osserva Gissi – aprono orizzonti sterminati di informazione, moltiplicano le occasioni di comunicazione, in entrata e in uscita: tutto ciò rende ancor più indispensabile un approccio responsabile e critico, perche’ la tecnologia sia ‘dominata’ e non ‘dominante’. Un problema educativo al quale la scuola non puoò ovviamente sottrarsi ma nel quale, lo ripeto, non può essere lasciata sola. Altro discorso – conclude la numero uno della Cisl Scuola – è quello di una regolamentazione, in ambito scolastico, nell’utilizzo di strumenti che non possono trasformarsi in fattore di turbativa di un ordinato svolgimento delle attività didattiche: al riguardo le scuole hanno senz’altro la capacità di dotarsi delle necessarie regole, usando semplici criteri di intelligenza e buon senso“.

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