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Sindrome di Down, una giornata per la cultura dell’accoglienza

In oltre duecento piazze volontari offrono una tavoletta di cioccolato in cambio di un contributo per sostenere progetti a favore di persone con sindrome di Down

L’11 ottobre è la giornata nazionale delle persone con sindrome di Down. 

In oltre duecento piazze italiane volontari delle numerose associazioni che fanno parte del CoorDown Onlus, il coordinamento nazionale delle associazioni per le persone con sindrome di Down, genitori e persone con sindrome di Down offrono una tavoletta di cioccolato (realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale) in cambio di un contributo per sostenere i progetti di autonomia abitativa, di inclusione sociale e di crescita personale a favore di giovani e adulti con sindrome di Down. 

Un futuro più indipendente è un futuro possibile” è lo slogan dell’iniziativa.

Diversi gli appuntamenti organizzati dalle associazioni sul territorio in occasione della Giornata: una regata speciale a Napoli, un giro in Topolino d’epoca a Belluno, l’inaugurazione di un progetto di autonomia abitativa in provincia di Bologna. E lunedì 12 a Milano, a Palazzo Parigi, la presentazione di Wow! Wonderful Work, il progetto di integrazione lavorativa dell’Associazione Capirsi Down di Monza.

Giornate come quella di oggi hanno anche l’obiettivo di diffondere una cultura dell’accoglienza, dell’incontro, dell’inclusione e del rispetto.

Le persone con sindrome di Down sono diverse tra loro, ognuna è portatrice di caratteristiche assolutamente personali. Come sostiene Sergio Silvestre, Presidente nazionale del CoorDown: è “fondamentale conoscerle e metterle alla prova per scoprire che molte di loro hanno enormi potenzialità e sono capaci di svolgere una professione con impegno e costanza, di studiare con soddisfazione e di praticare sport a ottimi livelli. Un percorso scolastico di qualità e un lavoro non sono solo diritti ma anche gli strumenti più importanti per garantire ai ragazzi con sindrome di Down una vita il più possibile autonoma, una piena integrazione nella società e un futuro sereno e dignitoso”.

Questa giornata assume un valore ancora più importante, alla luce di alcuni episodi che nelle ultime settimane hanno evidenziato un clima di non accettazione della diversità. È la storia della famiglia di Ferrara che ha deciso di ritirare la figlia dall’asilo nido privato dove lavorava da diversi anni un’ausiliare con la sindrome di Down. Come spiega l’assessore all’istruzione del comune di Ferrara, Annalisa Felletti, il Comune ha competenza sulla struttura solo in materia di autorizzazione all’apertura; presto intenderà visitarlo “poiché è un esempio di come oggi in un momento così difficile si debbano affermare valori di accoglienza e diversità”.

La promozione della cultura della diversità è una sfida che da decenni caratterizza la scuola italiana e giornate come quella di oggi ci aiutano a comprendere quanto sia ancora lunga la strada che porti a un’inclusione condivisa e di qualità.

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