“Fa notizia che il Presidente Renzi chiami Samuele per congratularsi con lui del buon successo dei recenti esami di maturità. Fa notizia perchè Samuele è un ragazzo autistico che ovviamente ha dovuto faticare più degli altri per raggiungere questo risultato e ha avuto bisogno di una collaborazione più stretta da parte della scuola e della sua famiglia. Più fatica, più impegno e più soddisfazione. Comunque una bella storia che anche altri ragazzi che rientrano nello spettro autistico possono raccontare, perchè tra di loro ce ne sono molti con un alto livello di funzionamento. E tutti loro debbono poter raggiungere la stessa meta di Samuele, contando sulla piena collaborazione della scuola e del sistema socio-sanitario, con un aiuto su misura per ognuno di loro, con un sistema di regole flessibili e con la massima solidarietà da parte di tutti“. Il commento e l’appello sono di Paola Binetti, di Area popolare, che della legge sull’autismo è stata la relatrice alla Camera.
“Renzi li ha ascoltati, si è congratulato con Samuele e con i suoi genitori e poi ha contraccambiato la narrazione parlando di alcune buone leggi fatte in quest’anno dal suo governo: a cominciare da quella sull’Autismo, per arrivare alla legge sul Dopo di noi, a quella sul Terzo settore e a quella sulla Buona Scuola. Buone leggi è vero, ma i due punti qualificanti della legge sull’Autismo sono ancora molto lontani dall’essere attuati. Ad un anno dalla sua approvazione definitiva, manca ancora la definizione dei livelli essenziali di assistenza (LEA), fermi da oltre 10 anni (sic!) e mancano soprattutto quelle linee guida, che più e meglio si attaglierebbero alla situazione di Samuele, perchè quelle precedenti si fermavano alla soglia dell’adolescenza e ignoravano completamente le esigenze dei giovani adulti“.
“Ci farebbe piacere – conclude Binetti – che dopo questo incontro così ricco di speranza e di ottimismo con Samuele, il premier sollecitasse davvero l’approvazione dei LEA e attivasse la stesura delle linee guida. Come Renzi ben sa, le buone leggi hanno bisogno di misure concrete per passare dalle affermazioni generiche della norma alla concretezza delle misure di sostegno alle persone e alle loro famiglie“.
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