Sindacati pronti a sciopero: in Finanziaria solo tagli

I sindacati della scuola pronti a scioperare se non verrà modificato il testo della finanziaria per quanto riguarda l’istruzione. Al termine dell’incontro, durato poco meno di due ore tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e i rappresentanti della Flc Cgil, della Uil Scuola, della Cisl Scuola e dello Snals, i sindacati hanno infatti annunciato uno sciopero generale con manifestazione contro una finanziaria che, affermano, prevede “solo tagli” per il settore. “Il premier – ha spiegato il segretario generale della Flc Cgil Enrico Panini – ha aperto timidi spiragli ma, il ministro dell’Economia ha chiuso un testo nel pomeriggio di ieri che massacra la scuola. Una finanziaria – ha aggiunto – che prevede l’aumento del numero degli alunni per classe, aumenta il rapporto alunni disabili-insegnante di sostegno da 1/138 a 1/168 e toglie la possibilità di deroghe in presenza di alunni con gravi disabilità”.

Non solo, lamenta ancora Panini, “dimezza gli scatti di anzianità e non prevede immissioni in ruolo. E’ quello che definire un esempio di macelleria sociale e’ un eufemismo. Abbiamo chiesto a Prodi – conclude Panini – di bloccare la finanziaria altrimenti sarà sciopero generale della scuola con una grande manifestazione”.

Fa quindi eco il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima, che ribadisce la necessità di modificare la Finanziaria. “Abbiamo ribadito al presidente del Consiglio una coerenza con gli impegni elettorali e con le aspettative del mondo della scuola. Prodi – ha aggiunto Scrima- si è impegnato a verificare in Finanziaria i problemi relativi al contratto e al precariato. Noi abbiamo segnalato tre emergenze: il precariato, il contratto e la Finanziaria. Ma, dai dati che circolano c’è un’incongruenza tra gli impegni presi da Prodi e le cifre. Si parla di un aumento del numero degli alunni per classe, ciò porterebbe alla chiusura di 7-8 mila plessi, di dimezzare gli insegnanti di sostegno e di bloccare gli scatti di anzianità. Questa – ha ribadito – non è una politica scolastica, ma un’atto scellerato che neanche il peggior governo di destra ha operato, vuol dire mettere in ginocchio la scuola”. In assenza di risposte concrete, annuncia Scrima, il sindacato risponderà di conseguenza.

Sullo stesso tono l’intervento del segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna. “Abbiamo chiesto al premier di mettere mano al portafoglio e di dare certezza nella prossima Finanziaria in materia di contratto, di fare un piano di assunzione dei precari e di scongiurare la politica dei tagli. Il presidente del Consiglio si è limitato a prendere atto. Se nei prossimi giorni non avremo risposte – conclude Di Menna – siamo pronti allo sciopero”.

Deluso dall’incontro anche il rappresentante dello Snals Paolo Nigi che, ricordando gli argomenti all’ordine del giorno, lamenta: “Usciamo con nessun impegno ma con la convinzione che non ci saranno assunzioni di precari, ci sarà una moratoria dei contratti, tagli agli organici e agli scatti di anzianità. Di fronte a ciò la reazione della scuola sarà forte”.