Sindacati, movimenti e partiti dopo l’11 dicembre

E’ stata la giornata della Cgil. Sciopero generale del pubblico impiego e manifestazioni in diverse piazze italiane. Oltre il 50% di adesioni secondo i dati provvisori della Cgil, meno del 10% secondo la Funzione pubblica.

Iniziativa sindacale o politica? “Non è una manifestazione politica ma sindacale – ha detto Guglielmo Epifani. Si chiede il rispetto dei contratti pubblici. L’obiettivo è il rilancio della scuola e del lavoro e questo è un obiettivo sindacale“. Salvo poi precisare: “la nostra è una manifestazione profondamente confederale, sindacale e certamente politica, perché in ballo c’è l’avvenire dei lavoratori e del Paese“. Prima dello sciopero il segretario della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, aveva chiesto a tutti i partiti dell’opposizione di sostenere lo sciopero della Cgil. L’unità delle forze politiche e sociali di opposizione è decisiva. Ognuno per la propria parte, il sindacato in autonomia dalla politica, ma tutti bisogna muoversi. E’ stato ascoltato?

In effetti, con diverse gradazioni e qualche distinguo, i partiti dell’opposizione si sono schierati a sostegno dello sciopero della Cgil. Erano presenti in testa al corteo a Roma, tra gli altri, Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro, Franco Giordano, Paolo Ferrero e Alba Sasso. Ma non è passato inosservato il fatto che per lo stesso giorno, l’11 dicembre, sia stata programmata anche un’iniziativa politica nazionale del PD.

Se in passato la Cgil è stata accusata di essere la “cinghia di trasmissione” dei partiti della sinistra, al servizio dei disegni egemonici soprattutto del PCI, sono ora i partiti della sinistra che rischiano di essere, o almeno di apparire, al traino della Cgil, che si pone come punto di aggregazione di tutti i partiti e movimenti di opposizione. La “cinghia” gira al contrario?