Si allarga il dibattito sul Titolo V

Le relazioni di Alessandro e Rubinacci al convegno “Quale sistema di istruzione e formazione per il Lazio?” hanno messo in evidenza che abbiamo bisogno di una politica scolastica e formativa capace di portare i giovani e la popolazione adulta verso gli obbiettivi di Lisbona. C’è la necessità di costruire un nuovo patto tra istituzioni nazionali, regionali, territoriali e la scuola. Occorre mettere in chiaro “cosa chiedono lo Stato e le Regioni alla scuola. Ma anche cosa la scuola, con la sua autonomia, deve attendersi – e con quali regole – perché possa svolgere quel ruolo cruciale e strategico che – per lo meno come affermazione di principio – le riconoscono”. “E’ dunque urgente definire, compiutamente, i contenuti e il percorso di attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione. La cosa peggiore è rimanere in mezzo al guado“.
In un’ottica federalista – è stato sostenuto – nello Stato, Regioni, Autonomie locali e scolastiche va consolidata una visione comune dei problemi, sviluppate competenze omogenee, rafforzate le modalità di costruzione dei processi decisionali. E’, perciò, decisivo promuovere una nuova cultura fondata sulla leale collaborazione e il dialogo interistituzionale.
La CISL ha lanciato al mondo politico la richiesta di un “Patto per la Scuola Regionale” per creare le condizioni di politiche formative stabili e condivise e non soggette ad azzeramento per il cambiamento della direzione politica.
L’assessore Silvia Costa ha fatto il punto sull’attività svolta in questo primo anno di governo regionale ed ha sottolineato l’urgenza di sciogliere il nodo della mancata attuazione del Titolo V, parte seconda, della Costituzione perché è condizione anche per il varo della legge regionale sull’istruzione e formazione professionale.
Sulle relative linee d’indirizzo che sono in corso di elaborazione – ha aggiunto – intende promuovere un confronto a livello regionale con gli organismi di rappresentanza politica, sociale e con gli operatori.
La Costa ha concluso richiamando il progetto di legge sulla formazione in apprendistato professionalizzante e in alta formazione approvato recentemente dalla Giunta laziale che costituisce “un passo importante di costruzione di un raccordo tra sistema scolastico e formativo e mondo dell’impresa idoneo a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro“.