Sfide nuove per un vecchio fenomeno

I giovani sono delusi dalla scuola e non ne percepiscono il valore etico, né vedono la scuola come strumento per crescere e capire il mondo, se stessi e gli altri. Il 38% degli studenti quindicenni non desidera altro che abbandonare la scuola.
Tutto questo richiede una forte attenzione e risposte concrete con un progetto politico complessivo che investe la responsabilità dell’intero Governo perché, come dice Lodoli, “…la scuola da sola non può tenere il passo della cultura dominante, è una gara persa in partenza, una gara falsata“.
Questa realtà non piace ai docenti che sono chiamati ad un lavoro educativo sempre più complicato e difficile perché i giovani hanno molteplici modelli cui conformarsi. Il docente è costretto ad una mediazione continua e a motivare ogni sua richiesta, a giustificare ogni sua proposta. Occorre creare condizioni capaci di mettere in grado docenti ed allievi di rispondere positivamente alla domanda “cosa ci faccio qui?”.
Il ruolo della scuola, dei docenti, dei genitori, dei soggetti sociali diventa riconosciuto e riconoscibile solo se riescono a dare un senso alle giornate di vita dei ragazzi, percepite come piatte e appiattite sul presente.
Il futuro dei giovani dipende dalla capacità di affrontare questi nodi e risolverli, con il più ampio consenso coinvolgendo nella discussione propositiva insegnanti, istituzioni culturali e di ricerca, famiglie, per sostenere l’impegno di analisi dell’evoluzione dei fenomeni, di innovazione delle scuole, e per elaborare modelli d’intervento e soluzioni alternative.