Seminario ADi: i tre nodi restano da sciogliere

L’atteso seminario internazionale promosso a Bologna dall’ADi (Associazione Docenti Italiani) il 24 e 25 febbraio 2006 ha registrato un notevole successo in termini di interesse e di partecipazione del pubblico, ma non ha certo sciolto i tre nodi affrontati in vista della prossima legislatura: la decentralizzazione dell’istruzione, il 2° ciclo, la questione docente e dirigente.

Al seminario hanno partecipato il sottosegretario Valentina Aprea, parlamentari, assessori regionali e provinciali, esponenti di partiti politici, e rappresentati dell’associazionismo professionale. Ma ciascuno è rimasto sulle sue posizioni: l’imminenza della elezioni, d’altra parte, non favorisce di certo la ricerca di eventuali convergenze.

Così, sulla questione prioritaria posta dall’ADi – come innalzare la percentuale dei giovani in formazione fra i 15 e i 19 anni, la più bassa in Europa – la proposta dell’ADi (e di Norberto Bottani, uno dei più autorevole esperti in materia a livello internazionale) di costruire un grande, prestigioso e articolato sistema di istruzione/formazione tecnico-professionale che riassorba in sé gli istituti tecnici, gli istituti professionali e la formazione professionale, non è stata di fatto raccolta da nessuno dei partecipanti. I rappresentanti delle Regioni intervenute e quelli dell’opposizione si sono infatti dichiarati favorevoli a un modello di scuola a impianto unitario fino ai 16 anni, e per mantenere in vita il sistema della formazione professionale, in alternativa alla scuola, dai 16 ai 18 anni. Mentre la sottosegretaria Aprea ha difeso la soluzione contenuta nel decreto legislativo sul secondo ciclo, che mantenendo l’istruzione tecnica in ambito liceale non va di certo nella direzione auspicata dall’ADi.

Anche sul decentramento (tutte le norme generali allo Stato, tutta la gestione alle Regioni) e sullo stato giuridico dei docenti (carriera con articolazione delle figure e dei compensi) le proposte dell’ADi hanno incontrato forti resistenze e opposizioni di principio. Insomma, il seminario è stato interessante e stimolante, ma i tre nodi sono rimasti tali.