Semestre italiano: il cuore del ministro va in Europa

Per mesi ha dato l’anima per la “sua” riforma; in tempi sostanzialmente brevi ha portato a casa l’approvazione della legge 53/2003; ha poi avviato le procedure per la sua applicazione. Ma ora la priorità per il ministro Moratti è diventata l’Europa.
Lo si è capito già il 28 maggio scorso, quando nell’incontro con le confederazioni sindacali e i sindacati della scuola, invitati al ministero per trattare di riforma e della sua applicazione, il ministro ha cambiato l’ordine del giorno per trattare prioritariamente il problema della realizzazione degli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea nelle Conferenze di Lisbona e Barcellona (miglioramento della qualità e dell’efficacia dei sistemi di istruzione e formazione, facilitazione delle opportunità di accesso e apertura internazionale dei sistemi), lasciando ai funzionari del Miur la trattazione della riforma.
Moratti è intenzionata a investire “forte” sul semestre europeo. Lo ha già dimostrato dai primi appuntamenti fissati per i convegni internazionali su scuola, università e ricerca in calendario fin dalle prossime settimane e pubblicati sul sito del Miur in “Buongiorno Europa” (www.istruzione.it).
Lo ha confermato al Cnel, la settimana scorsa, quando ha presentato le linee del suo piano per l’Europa in sei punti: lotta alla dispersione, cooperazione europea per l’istruzione e la formazione post-secondaria, valorizzazione delle tecnologie, aggiornamento delle competenze di base, adozione di indicatori di qualità per l’istruzione e la formazione, qualificazione del grado di internazionalizzazione dei sistemi educativi.
Primo impegno del ministro sarà la presentazione del suo piano ambizioso alla commissione Cultura dell’europarlamento martedì 8 luglio.