Sei politico per l’ammissione alla maturità? O sei rosso?

È arrivato il momento temuto per l’ammissione agli esami di Stato 2010. Per il secondo anno scolastico vige il maggior rigore valutativo voluto dal ministro Gelmini (l. 169/2008).

E da quest’anno i consigli di classe danno applicazione, per la prima volta, alle nuove disposizioni previste dal Regolamento per la valutazione (DPR 122/2009) che prevede, come già successo per l’ammissione all’esame di licenza media, il sei in ogni disciplina di studio.

L’anno scorso, quando per l’ammissione bastava la media del sei, la percentuale di non ammessi, secondo dati ministeriali ufficiosi, aveva sfiorato il 6%, mentre l’anno prima, con criteri meno selettivi, i non ammessi erano stati circa il 4%. Quest’anno, con le nuove regole della sufficienza in ogni disciplina, la percentuale di non ammessi sicuramente aumenterà.

Alcuni sondaggi danno, addirittura, al 25% la percentuale di non ammessi.

Nel timore della “stangata”, gli studenti stanno chiedendo clemenza per evitare che anche un solo cinque possa determinare la non ammissione all’esame.

Insomma una sorta di “sei politico” sembra costituire la richiesta ricorrente che viene dal mondo studentesco.

A decidere saranno i consigli di classe che, secondo le norme in materia di valutazione degli alunni in sede di scrutinio finale, decidono collegialmente a maggioranza.

In alcuni istituti romani, dove sono quasi terminati gli scrutini di ammissione (con aumento di non ammessi), per gli ammessi con riserva (un cinque o due in materie non fondamentali trasformati in sei) si è deciso di consegnare alla Commissione d’esame un giudizio più approfondito sugli alunni “graziati” in cui si spiega che quel cinque arrotondato a sei è una specie di “sei rosso” che serve ad evidenziare alcune specifiche carenze di apprendimento. Fatta la legge, trovato l’inganno? Oppure semplicemente buon senso? Il confine in  questo caso è labile…