
Sei incinta? Interdetta dalla scuola dellinfanzia
Capita a Reggio Emilia per le educatrici dei nidi e le insegnanti di scuola dell’infanzia e, se i provvedimenti di cui parleremo fossero estesi a tutte le scuole d’Italia, le casse dello Stato, dei Comuni e delle istituzioni paritarie riceverebbero un duro colpo. Di cosa si tratta?
L’Asl reggiana, ritenendo che l’ambiente dei nidi e delle scuole dell’infanzia, a causa dei bambini che vi sono ospitati, con le loro frequenti malattie tipiche dell’età, possa mettere a rischio la gravidanza del personale, ha tempo fa disposto d’ufficio, in modo tassativo e generalizzato, l’interdizione immediata dal lavoro delle future mamme.
Un’interdizione che scatta quindi per tutte le insegnanti già al primo mese di gravidanza e che si può protrarre fino all’ottavo mese di vita del bambino.
Anziché un’assenza ordinaria di cinque-sei mesi, l’interdizione provoca un allontanamento dalla scuola fino a dieci mesi in più, con conseguenti notevoli oneri per le casse pubbliche, perché le insegnanti interdette devono essere sostituite da supplenti per tutti quei mesi di assenza della titolare.
Il costo per dieci mesi di supplenza in più può arrivare a 20 mila euro. Se una misura del genere fosse applicata in tutta Italia provate a moltiplicare l’importo per tutte le maestre di scuole pubbliche o private che ogni anno sono in gravidanza (5/6.000) e capirete che il maggior onere potrebbe arrivare a superare anche i 100 milioni di euro.
Ci risulta che della questione è stato interessato l’Ispettorato del lavoro, competente in materia di interdizione dal lavoro per rischi alla gravidanza. Il chiarimento atteso tiene con il fiato sospeso amministratori pubblici e privati.
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