Secondo ciclo/3. Unitarietà del sistema educativo e competenze regionali

Il documento sullo schema di decreto per il II ciclo consegnato dagli assessori regionali al ministro dell’istruzione contiene un passaggio di grande importanza. E’ quello in cui rivendica l’unitarietà del sistema educativo di istruzione e formazione e in cui svela l’oggettiva convergenza di due posizioni solo in apparenza opposte.
La prima posizione è quella del Ministero che, con determinazione, sembra agire come se esistesse una scuola statale di serie A saldamente nelle sue mani, e una scuola regionale di serie B, dove sono collocati i corsi di istruzione e formazione professionale al massimo quadriennali, destinati a chi non riesce o non se la sente di affrontare i licei.
La seconda posizione è quella di chi critica in modo aspro l’attuale quadro normativo scaturito dal combinato disposto del Titolo V e della legge n. 53/03 perché prefigurerebbe proprio un doppio canale scolastico, l’uno di istruzione statale e l’altro di istruzione e formazione professionale regionale, l’uno ovviamente di serie A e l’altro di serie B.
Il documento delle Regioni ha il merito di alzare il velo degli equivoci che copre ambedue queste posizioni e di dimostrare come la prima non sia che l’altra faccia della seconda. Se si riconoscesse il peso che merita a questo significativo pronunciamento delle Regioni, si potrebbe fin da subito aprire un dibattito utile per la futura qualità del nostro sistema educativo.