Secondo ciclo/1. Avvio graduale e sperimentale dal 2006

Anche nel caso in cui il decreto legislativo attuativo della riforma del secondo ciclo fosse approvato entro la scadenza della delega, non per tutti i licei, e non dappertutto, il 1° settembre 2006 sarà la data di partenza obbligata per l’introduzione dei nuovi ordinamenti e programmi (“Indicazioni Nazionali“).
Si va infatti diffondendo la consapevolezza, favorita anche dal blocco dell’organico di diritto fino al 2011, che un’operazione di così grande rilievo, e oggettiva difficoltà, abbia bisogno di tempi meno serrati per essere mandata in porto con successo. In altri Paesi europei che hanno introdotto riforme di portata paragonabile a quella avviata in Italia (Regno Unito 1988, Spagna 1990, Francia 1975, Svezia dagli anni sessanta) il processo di implementazione e assestamento delle novità ha richiesto non meno di dieci anni, e anche in Italia – limitandoci alla fascia della secondaria superiore – le sperimentazioni nazionali di maggior respiro hanno richiesto 6-8 anni per andare a regime (Programmi Brocca, Progetto ’92 dell’istruzione professionale, progetti assistiti dell’istruzione tecnica). E non si trattava di riforme di portata generale (le leggi di riforma furono tutte bloccate in Parlamento), salvo che, in qualche misura, nel caso dei programmi Brocca, che peraltro incontrarono forti e non casuali resistenze negli istituti tecnici, soprattutto industriali.
Ma da quali licei cominciare? Da quelli dove le novità sono meno traumatiche (i licei generalisti) o da un campione di quelli dove, al contrario, i cambiamenti sono più radicali, come i licei tecnologici? Il barometro tende verso la prima soluzione, ma non è da escludere che puntando (anche) sull’autonomia e sulla libera adesione delle scuole, si arrivi a una soluzione intermedia.