Secondo ciclo. Le Regioni insistono per il ritiro del decreto

Le Regioni hanno chiesto al Miur nella riunione della Conferenza Unificata del 14 luglio 2005 di recedere da ogni iniziativa a carattere sperimentale, finalizzata ad introdurre già dal prossimo anno scolastico un avvio – seppure parziale e limitato ad alcune tipologie di licei – di una riorganizzazione del secondo ciclo. L’istituzione anche sperimentale di nuovi percorsi sia liceali che d’istruzione e formazione operata unilateralmente dal Governo, originerebbe un immediato contenzioso costituzionale.
La Conferenza dei Presidenti, svoltasi prima della riunione della conferenza unificata programmata per il 14 pomeriggio, ha fatto proprio il documento della commissione degli assessori coordinata dall’assessore laziale Silvia Costa, che chiedeva il ritiro del provvedimento sul secondo ciclo.
Nella discussione le regioni hanno ribadito che il ritiro dello schema di decreto costituisce la precondizione per il raggiungimento di una possibile futura intesa e che la mancata condivisione della richiesta delle regioni non consentirebbe di esprimere una valutazione positiva sul documento. Analoga posizione è stata assunta dall’UPI (che sottolinea anche l’assenza di copertura finanziaria della riforma) e dall’ANCI.
Il ministro per gli affari regionali La Loggia ha proposto un differimento della conclusione dei lavori della conferenza unificata al 28 luglio e ha previsto per giovedì 21 luglio un incontro con i soggetti istituzionali presenti per individuare un percorso attuativo del trasferimento di competenze in materia d’istruzione dallo Stato alle Regioni, in coerenza con quanto previsto dall’art. 117, secondo e terzo comma della Costituzione. Un’impresa che non potrebbe che passare a questo punto attraverso la riscrittura del decreto.