Secondaria/6. Il parere sugli istituti professionali

La bozza di parere per gli istituti professionali esprime parere favorevole ad undici condizioni, tra le quali non compare, almeno nella stesura pubblicata negli Atti parlamentari della Camera (ma probabilmente si tratta di una dimenticanza) la richiesta di limitare l’avvio della riforma al primo anno. Viene citata invece, come nelle altre due proposte di parere, e negli stessi termini, la richiesta politicamente più rilevante, che è quella del rafforzamento dell’obbligo di istruzione e dell’acquisizione di “saperi e competenze di indirizzo in funzione orientativa, anche per favorire la reversibilità delle scelte degli studenti“.

Le altre richieste più rilevanti sono le seguenti:

– sostituire la dizione “diploma di tecnico”, con “diploma di istruzione professionale”, per evitare confusioni con l’analogo titolo rilasciato a conclusione dei percorsi regionali quadriennali di istruzione e formazione professionale;
– rafforzare la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici nei laboratori di chimica e fisica del primo biennio del settore industria e artigianato;
– riconoscere agli istituti professionali la possibilità di rilasciare qualifiche sino alla completa attuazione da parte di tutte le Regioni degli adempimenti connessi alle loro competenze esclusive in materia di istruzione e formazione professionale;
– rendere possibile la confluenza degli istituti d’arte nel settore Industria e Artigianato degli istituti professionali, oltre che nei licei artistici;
– prevedere due articolazioni specifiche per “Ottici” e “Odontotecnici” nell’indirizzo “Servizi socio-sanitari”;
– prevedere specificazioni, all’interno dell’indirizzo  “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”, per i diversi servizi concernenti i laboratori dei settori di Enogastronomia, Sala e vendita e Accoglienza turistica.