Secondaria/4: la dimensione istituzionale

La riforma di licei, istituti tecnici e professionali sta ormai per vedere la luce. Ma su come essa potrà prendere operativamente “corpo”, non c’è ancora chiarezza, in assenza di una visibile strategia istituzionale.

Alla base della volontà granitica del ministro Gelmini di far partire la riforma dal 1 settembre 2010 ci sono le ragioni della politica dei tagli imposta dal Ministero dell’Economia che fa muro rispetto a qualsiasi ipotesi di differimento del termine di avvio, oltre a quelle di non voler perdere il treno giusto per il secondo anno consecutivo.

Dal punto di vista istituzionale l’andamento del dibattito e del confronto fa trasparire l’intenzione del Governo di procedere in un solitario processo di governo amministrativo del processo di riforma, al di fuori di ogni attenzione alle osservazioni sull’effettiva praticabilità della troppo prossima messa a regime, più volte manifestate dalle Regioni, che pure sono soggetti essenziali per la definizione dei contesti nei quali collocare i contenuti e i percorsi  della riforma.

Il rischio è che ora i tempi ristretti impongano alle Regioni di intervenire solo a livello di snellimento (risparmi di spesa) e non di ridisegno dell’offerta formativa per adattarla alle diverse realtà.