Scuola e Università: dal fondo alla fondazione per il merito

Con il decreto legge sviluppo, in fase di approvazione alla Camera, prende nuova forma lo scenario di attuazione del sistema di valutazione del servizio educativo, ma i partiti politici sembrano limitare la loro attenzione sulla questione, come è testimoniato dal parere favorevole espresso dalla Commissione Cultura della Camera.

La Fondazione per il merito, prevista dall’art. 9 (scuola e merito), aperta alla partecipazione finanziaria di organismi pubblici e privati sulla base di un’apposita convenzione, ha la responsabilità della gestione del relativo fondo per il merito. Il Miur conserva il potere di approvazione degli atti deliberativi con la formula del silenzio-assenso entro trenta giorni dalla loro trasmissione. Il coordinamento operativo, prima affidato al Miur, viene conferito alla Fondazione che per la realizzazione delle iniziative si avvale delle istituzioni del sistema di valutazione.

L’obiettivo di promuovere la cultura del merito e della qualità degli apprendimenti anche per il sistema scolastico e formativo è certamente da condividere. Desta preoccupazione, però, l’assenza nell’articolato di qualsiasi riferimento ai rapporti tra la fondazione, il sistema delle autonomie territoriali e locali e le istituzioni scolastiche, nonché alle tipologie e modalità di intervento a favore degli studenti del sistema scolastico.

Appare viceversa ben richiamato il quadro normativo definito dall’art. 2, comma 4 – undevicies della legge 26 febbraio 2011, n. 10, che ha demandato ad un regolamento, da emanarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della stessa legge n. 10, la strutturazione del sistema nazionale di valutazione del sistema scolastico. Un sistema che comprende l’istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa e per l’aggiornamento del personale docente in servizio (Indire), l’istituto nazionale per la valutazione del sistema d’istruzione e formazione (Invalsi), il corpo ispettivo, autonomo e indipendente.