Scuola: ‘Non dobbiamo fermarci, rallentamenti metterebbero a rischio il PNRR’. Il ministro Bianchi su Tuttoscuola

di Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione

Poche settimane fa abbiamo raggiunto un importante traguardo: più di 10 miliardi di risorse del Pnrr Istruzione, tutte le risorse destinate all’edilizia scolastica, sono state assegnate. Il più grande investimento mai realizzato sulla scuola si sta concretizzando, passo dopo passo. Ci eravamo impegnati a rispettare tutte le scadenze e lo abbiamo fatto, grazie al lavoro del Ministero e alla collaborazione con i territori e con gli enti locali.

Parliamo di 10 miliardi che si tradurranno in nuovi asili, mense, palestre, istituti nuovi o ristrutturati. Sono progetti che mi stanno particolarmente a cuore, perché realizzano una concreta trasformazione del nostro sistema. Investire 4,6 miliardi in asili nido e nella scuola per l’infanzia, di cui più del 40% al Sud, vuol dire ridurre i divari territoriali, offrendo le stesse possibilità a bambine e bambini su tutto il territorio, dare un sostegno alle famiglie e una spinta all’occupazione femminile.

Con il Pnrr avremo 264.480 nuovi posti per la fascia 0-6 anni in tutta Italia, un’azione concreta per riconoscere il diritto all’educazione fin dalla nascita. Avremo anche più mense e palestre, quindi più tempo pieno per i nostri ragazzi e per le nostre ragazze. Stiamo andando avanti speditamente sul progetto di costruzione delle 212 scuole nuove previste dal Piano. Un intervento senza precedenti per il numero di aree interessate e per la sinergia messa in campo, con un forte valore sociale.

Abbiamo coinvolto i migliori professionisti del Paese per realizzare una scuola innovativa, sicura e a zero impatto ambientale, spazi progettati per consentire una didattica innovativa. Saranno un modello per le infrastrutture del territorio e renderanno questi istituti il cuore della comunità. A settembre verranno distribuite in tutte le scuole del Paese le risorse del Piano Scuola 4.0. Sono 2,1 miliardi solo per innovare aule e laboratori. Abbiamo già inviato le risorse alle scuole: tutte hanno ricevuto un finanziamento per trasformare le proprie aule in ambienti innovativi, con arredi e tecnologie digitali.

È la prima volta che copriamo a tappeto il Paese con un investimento di questo tipo. Con il nuovo anno scolastico potranno partire, poi, le azioni di contrasto alla dispersione previste dalla prima fase del Piano contro i divari territoriali. In questo caso le risorse – così come stabilito già con decreto – andranno a più di tremila scuole secondarie di primo e secondo grado con studentesse e studenti nella fascia 12-18 anni, selezionate sulla base di indicatori oggettivi relativi alla dispersione e al contesto socio-economico. La scuola è chiamata a sviluppare, anche in rete e insieme ad altri soggetti del territorio, progettualità pluriennali per l’arricchimento dell’offerta educativa e per sostenere apprendimenti e attività extracurricolari, anche prevedendo patti educativi territoriali e individuando un team dedicato di docenti e tutor esperti per la prevenzione della dispersione scolastica.

Con il Piano contro i divari territoriali interverremo poi a breve per il rilancio dell’istruzione per gli adulti, potenziando le attività dei CPIA. L’intervento punta a sostenere il miglioramento dell’offerta formativa e a favorire la costituzione di Poli territoriali per l’istruzione degli adulti e per l’apprendimento permanente, che coinvolgano i CPIA, gli istituti scolastici nei settori tecnici e professionale, i centri IeFP regionali, gli ITS, oltre a università, istituzioni locali, imprese e associazioni del terzo settore. Anche sulle riforme siamo andati avanti speditamente.

Penso a quella degli ITS, che permetterà di aumentare l’offerta formativa e potenzierà questi istituti che consentono a studentesse e studenti di trovare lavoro quasi nel 90% dei casi. Siamo al lavoro sui decreti attuativi, che arriveranno nei tempi previsti. Anche la riforma del sistema di reclutamento e formazione degli insegnanti è stata approvata in via definitiva. Una riforma che finalmente stabilisce delle regole chiare per diventare insegnanti, concorsi annuali dopo decenni di intervalli irregolari e una formazione lungo tutto il percorso dei nostri docenti. Gli insegnanti sono determinanti per il successo educativo di studentesse e studenti e avere cura della loro formazione significa avere cura di tutto il sistema.

E’ possibile leggere l’articolo integrale a firma del ministro dell’Istruzione,
Patrizio Bianchi, nel numero di settembre di Tuttoscuola.
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