Scrutini finali. Più rigore e selezione nelle ammissioni, almeno per ora

A seguito di una rapida indagine-campione (consultate 200 istituzioni scolastiche di sei regioni su 2.046, pari a circa il 10%), con la maggior parte degli scrutini finali ancora in corso, il ministero dell’istruzione ha diffuso con un comunicato le percentuali degli ammessi agli esami o alle classi successive della scuola secondaria, da cui emerge un significativo aumento di non ammessi (bocciati).  

Il 6,1% di studenti dell’ultimo anno non è stato ammesso agli esami di Stato, il 13% dei primi quattro anni non è stato ammesso alla classe successiva.

Rispetto allo scorso anno, ha rilevato il comunicato ministeriale, la percentuale di non ammessi all’esame di Stato è aumentata per poco più di mezzo punto percentuale e quella dei non ammessi alla classe successiva sarebbe aumentata di quasi un punto e mezzo. “Più severità“, fa notare, con apparente soddisfazione, il Miur. Una lettura diversa ne fa la responsabile scuola del PD Francesa Puglisi, secondo la quale i dati “non fanno che aumentare la preoccupazione sulle scelte inique del Governo che impoveriscono la qualità della scuola pubblica italiana“.

Nello stesso tempo, come ormai avviene da anni, i principali quotidiani nazionali sono usciti con dati parziali propri, rilevati “porta a porta”, cioè contattando diversi istituti delle maggiori città italiane. E i loro dati, ufficiosi e caserecci, hanno dato un segnale opposto a quello ministeriale, mettendo in evidenza un calo generalizzato di bocciati, come ha evidenziato, ad esempio, il Corriere della Sera che ha parlato di una percentuale di non ammessi intorno al 4%.

Ecco forse il motivo per cui l’ufficio stampa del Miur ha ritenuto di fornire un’anticipazione basata su dati provvisori, dai quali risulta una stretta in linea con la politica del rigore voluta dal ministro. Del resto nella comunicazione, come si sa, la prima impressione è quella che conta…