Scrima: ‘finita l’era delle riforme bulimiche’

Così Francesco Scrima in una lettera appena pubblicata, all’indomani dell’inizio dell’anno scolastico:

“La infinita transizione del nostro sistema di istruzione e formazione non è ancora approdata e l'”eterno cantiere” delle riforme e dei cambiamenti resta più aperto che mai. La sindrome da riformite acuta sembra essersi attenuata dopo la contestata e contrastata riforma Moratti, parzialmente attuata per il primo ciclo e stemperata dal cacciavite di Fioroni. Oggi con il passaggio dalle precedenti rigide e bulimiche “Indicazioni Nazionali” alle nuove, snelle e sperimentali “Indicazioni per il Curricolo” che riconoscono l’autonomia progettuale delle istituzioni scolastiche e valorizzano il protagonismo professionale dei docenti e l’innalzamento dell’obbligo di istruzione, il nostro sistema è ancora in una fase di transizione, meno ossessiva, ma sempre in divenire, da rendere ancora incerto e difficile il panorama offerto all’attività dei docenti. Incertezze e difficoltà che risultano appesantite dal “tritacarne mediatico” che, a partire da isolati casi di “malascuola” registrati con enfasi nell’ultimo anno, hanno rovesciato su tutta la scuola cumuli di diffidenza e sospetto.

Paradossalmente però si è anche evidenziato che il sistema scolastico, nel tempo, si è caricato di oneri impropri tanto da configurarsi quasi come unica agenzia educativa/formativa, sopperendo a responsabilità di altri, caricandosi di affidamenti sociali eccessivi e deleghe improprie. La scuola paga così sconfitte che hanno cause e responsabili esterni. Una ossessiva e malevola invadenza mediatica ha sminuito e mortificato l’impegno, la fatica e la dedizione di centinaia di migliaia di persone che quotidianamente e in situazioni di disagio professionale e di difficoltà ambientale compiono il loro dovere.