
Sciopero/3. Guerra dei numeri: unesigenza di trasparenza che va oltre il dato
L’Amministrazione scolastica, controparte del sindacato, rende noti i dati nazionali sull’adesione allo sciopero sulla base di una rapida indagine campionaria, calcolata sul personale previsto, escludendo quello assente per motivi diversi dallo sciopero (ferie, malattia, ecc.).
Il sindacato parla a sua volta di successo della manifestazione che ha organizzato e cita livelli di adesione ben diversi da quelli dell’Amministrazione.
Si tratta sempre di due verità lontane che corrispondono a due interessi distinti e contrapposti, anche se i mezzi di cui l’Amministrazione dispone fanno propendere la bilancia della verità dei numeri un po’ più dalla sua parte. Ma il problema vero non è questo, o, comunque, non è tutto qui.
Trascorsi i giorni dello sciopero e archiviato il dato campionario del giorno dopo, c’è tutto il tempo per sapere esattamente, alcune settimane dopo, come è andato effettivamente lo sciopero.
Si tratta pur sempre di una interruzione, legittima, di un pubblico servizio e ci sembra giusto sapere, prima o poi, come sono andate esattamente le cose. Ma non è soltanto questione di numeri.
L’astensione dal lavoro per sciopero comporta automaticamente una corrispondente ritenuta sullo stipendio che, in linea di massima, viene effettuata il mese successivo allo sciopero. Ovviamente se chi ha scioperato dichiara di averlo fatto o, comunque, qualcuno lo fa per lui.
Sarebbe, dunque, facile e incontrovertibile ricavare i dati di adesione ad uno sciopero, in base alle ritenute effettuate sullo stipendio.
E potrebbe esserci la sorpresa che le ritenute effettuate non corrispondono sempre al numero degli scioperanti…
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via