Sciopero: la Gilda brucia sul tempo i sindacati confederali

La Gilda degli insegnanti, uno dei cinque sindacati rappresentativi del settore, ha sciolto gli indugi e ha fissato per lunedì 29 marzo lo sciopero del personale docente per l’intera giornata contro l’attuazione della riforma Moratti.

I sindacati confederali della scuola decideranno nelle prossime ore la data dello sciopero, ormai certo dopo il fallimento del tentativo di conciliazione con il ministero dell’istruzione.
Per i confederali lo sciopero era stato annunciato per fine marzo, ma ora, con tutta probabilità Cgil-scuola, Cisl-scuola e Uil-scuola dovranno adeguarsi alla stessa data fissata dalla Gilda.

Perché la giornata dovrà essere la stessa?
Prima di tutto perché la legge prevede che tra uno sciopero e un altro debba intercorrere un tempo minimo di almeno sette giorni. I confederali, per avere una giornata tutta per loro, dovrebbero, a questo punto, scegliere una data antecedente o successiva di sette giorni a quella fissata dalla Gilda: entro il 22 marzo oppure dopo il 5 aprile.
Nel primo caso mancano ormai i tempi tecnici per fissare una data al di sotto del 22 marzo, perché la proclamazione di sciopero deve essere fatta almeno 15 giorni prima della sua attuazione.

Dopo il 5 aprile le scuole sono ormai prossime alle vacanze pasquali.
Ai confederali non resta quindi che scegliere la stessa data della Gilda o addirittura aderire allo sciopero proclamato da questo sindacato.
Non c’è che dire: è stato un bel colpo di anticipo. E non è la prima volta.