RSU nelle scuole/1: si vota

Nelle quasi 10.800 istituzioni scolastiche statali in questi giorni si vota. Circa 900 mila persone tra docenti e personale Ata rinnovano tra il 9 e l’11 dicembre le rappresentanze sindacali interne, le RSU.
Un test elettorale a valenza non soltanto interna (la verifica dei rapporti di forza dei diversi sindacati), ma anche dal forte rilievo politico nei confronti della politica scolastica del Governo.
E i toni del confronto sempre più accesi di queste settimane potrebbero essere stati influenzati dall’imminente tornata elettorale.
I manifesti programmatici della maggior parte delle organizzazioni sindacali hanno posto al centro del nuovo ruolo delle rappresentanze sindacali non tanto il sostegno al cambiamento come accadde tre anni fa in piena stagione di lancio dell’autonomia scolastica, ma la critica e il contrasto alla riforma del sistema d’istruzione e formazione targata Moratti.
Scontato il largo consenso per le liste dei sindacati confederali e dello Snals, il test elettorale darà risposta, tra le altre, ad almeno due questioni: 1) quale spazio verrà riconosciuto alle liste delle alte professionalità sostenute dall’Anp, 2) se la Cislscuola, sindacato con il maggior numero di iscritti nella scuola, confermerà anche nell’urna il suo primato oppure, come nel 2000, dovrà cedere il passo alla Cgil-scuola che spera di raccogliere i frutti di una opposizione “senza se e senza ma” alla politica del governo.
Ma vediamo quali sono i numeri in campo.