Risparmi e Qualità/1. I risparmi a legislazione vigente

La manovra finanziaria contenuta nella legge n. 133/2008 (ex decreto legge n. 112) prevede a regime tagli al bilancio del MPI per un ammontare di 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012.

Per ottenere questo risultato, in un bilancio fatto per il 97% di stipendi, il governo ricorre a pesanti riduzioni dell’organico dei docenti e del personale ATA. Per i soli docenti si tratterà di 87.341 posti che andranno ad aggiungersi ai 22 mila del biennio 2007-2008, decisi dal governo Prodi, per un totale di oltre 109.000 posti. Un vero e proprio salasso, dovuto secondo l’attuale governo (ma in parte anche secondo il precedente) al grave ritardo con il quale si cerca in Italia di riqualificare la spesa pubblica, e in particolare di avvicinare quella per l’istruzione ai parametri medi dell’area OCSE.

La legge 133, com’è noto, prevede che il 30% dei risparmi conseguiti vada ad incrementare le risorse contrattuali stanziate per la valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola, ma non prevede nulla per altri interventi pure indispensabili per il miglioramento della qualità del servizio scolastico.

Tuttavia, come i dati del dossier di Tuttoscuola dimostrano, esistono margini per razionalizzare la spesa a legislazione vigente e per incrementare, al di là del 30% dei risparmi previsto dalla manovra finanziaria, le disponibilità da reinvestire per migliorare la qualità del nostro sistema di istruzione. Tale incremento potrebbe essere di almeno 1,5 miliardi di euro ottenibili sin dal 2009-2010 se si applicassero tutte le soluzioni analiticamente indicate nel dossier Risparmi e Qualità, il cui testo integrale può essere consultato e scaricato gratuitamente dal portale www.tuttoscuola.com.