Rischio slittamento per gli anticipi alla materna

Uno degli aspetti di maggiore rilevanza della circolare n. 29, firmata dal ministro Moratti il 5 marzo per l’applicazione del suo primo decreto legislativo per la riforma, è quello che apre alla negoziazione sindacale di taluni nodi sulla nuova organizzazione del lavoro scolastico.
Il flebile disgelo in atto da circa un mese (in mezzo c’è stata una manifestazione di protesta e l’annuncio di uno sciopero da attuare nelle prossime settimane) è tenuto vivo dal riconoscimento di competenze dei sindacati ad intervenire nella definizione di parti applicative della riforma.
L’apertura più significativa, rivendicata, a quanto si dice, soprattutto dallo Snals e dalla Cisl-scuola, riguarda le nuove professionalità per gli anticipi nella scuola dell’infanzia.
Nella circolare, infatti, si afferma che, oltre all’accertamento delle condizioni di fattibilità (posti disponibili, esaurimento delle liste di attesa, assenso dei Comuni per servizi e strutture), vanno definite preventivamente anche nuove professionalità e modalità organizzative – da considerare come misure di sostegno alla fase di avvio degli anticipi – senza carattere definitivo e strutturale.
Per tale definizione “si darà sollecito avvio alla relativa fase negoziale, ai sensi dell’articolo 43 del Contratto collettivo nazionale del comparto scuola”. Si aprono dunque tavoli di negoziazione, ma si aggiunge anche che “solo a conclusione della citata fase sarà possibile attivare, in maniera graduale e sperimentale, la pratica degli anticipi”.
Quel “solo a conclusione” fa capire che gli anticipi nella scuola materna dipendono non solo dai Comuni, ma anche dall’esito della trattativa con le organizzazioni sindacali.
Un approccio di questo genere era probabilmente impensabile ancora pochi mesi fa, ma c’è da chiedersi a quale prezzo si apre ora la fase contrattuale. Il negoziato sulle nuove professionalità potrebbe infatti determinare costi immediati che non hanno attualmente copertura e, soprattutto, causare il rinvio degli anticipi di un altro anno scolastico, vanificando le previsioni della circolare n. 2/2004 sulle iscrizioni che non poneva, due mesi fa, anche la condizione dell’avvenuto accordo sindacale.