Ripensare la valutazione didattica

Un gruppo di deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione (primo firmatario Gianluca Vacca), rivolta al ministro Giannini, con la quale chiedono di “avviare una seria fase di confronto, tra istituzioni e operatori del settore, sul tema della valutazione scolastica di ogni ordine e grado, al fine di valutarne l’efficacia, che a nostro parere presenta diverse criticità, e di apportare eventuali correttivi in corsa”.

Nel documento si osserva, non senza ragione, che in Italia si è passati negli ultimi anni, in controtendenza con il trend internazionale, dai giudizi ai voti, e che, in particolare nella fascia dell’obbligo, “l’efficacia di tale sistema non è in assoluto comprovabile e, dunque, merita di essere messo quantomeno in discussione”. Anche perché, come Tuttoscuola ha rimarcato in più occasioni, fino alla terza media i voti vengono portati formalmente alla sufficienza per evitare le bocciature, ma nascondono lacune a volte gravi che poi si manifestano nel biennio iniziale della scuola secondaria: andrebbe presa in seria considerazione l’idea di eliminare l’ipocrisia della sufficienza obbligatoria in tutte le materie consentendo la promozione anche in caso di voti inferiori al sei, magari accompagnati da una valutazione di tipo formativo.

Nell’interrogazione si cita anche l’opinione espressa nei giorni scorsi dal presidente dell’Invalsi,  Anna Maria Ajello, che ha dichiarato che “i voti troppo bassi in pagella, come 2 o 3, possono avere un effetto depressivo sull’alunno. Per questo nella prassi anche in Italia alcuni insegnanti non mettono mai meno di 4”. Tuttavia “non dare voti brutti non significa che non bisogna valutare. Ma che si può fare in un modo diverso”. Ecco: si può fare in modo diverso. Ci stanno provando anche in Francia. E va sempre ricordato che nelle classifiche comparative internazionali i risultati migliori vengono conseguiti da Paesi come la Corea e la Finlandia dove il tasso di ripetenze fino a 16 anni è praticamente zero.

Proposte e approfondimenti sui criteri di valutazione sono inclusi nel nuovo dossier di Tuttoscuola “Dispersione nella scuola secondaria superiore statale”, scaricabile gratuitamente dal portale tuttoscuola.com ( http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=33308 )