Riforma Moratti/2: ritorna il tempo delle sperimentazioni?

I tempi parlamentari frenano dunque i propositi del ministro Moratti di avviare sin dal prossimo anno la sua riforma. Non essendo percorribile (anche per motivi di legittimità costituzionale) il ricorso allo strumento del decreto legge, ci sarebbero in linea teorica delle azioni – peraltro non poche né di scarso rilievo – che un ministro può attivare in via amministrativa.
Lo strumento principe in materia, almeno nel mondo dell’istruzione, è stato e continua ad essere la sperimentazione, accompagnata e sostenuta dalla formazione in servizio del personale. Anche nelle precedenti legislature i ministri (e le direzioni generali, allora assai più potenti) hanno realizzato importanti innovazioni per questa via. Certo, non sarà possibile sperimentare già nel prossimo anno scolastico le molte novità contenute nel disegno di legge, né quelle, per certi aspetti ancora più rilevanti, contemplate nel rapporto del gruppo di lavoro Bertagna, successivamente sviluppate da quest’ultimo. Ma ecco una sorpresa a riguardo: è già stato realizzato dal professore bresciano un progetto di formazione a distanza sulla nuova riforma, con tre moduli predisposti per l’Indire (se ne offre una dettagliata indicazione nel numero di giugno di “Tuttoscuola”). Se dunque anche per attuare le sperimentazioni ci vogliono dei tempi tecnici, certamente si potrebbero mettere in moto già dai prossimi mesi diversi meccanismi di prova. Sembra che a viale Trastevere ci stiano pensando seriamente.
Intanto sul fronte della riforma c’è molto fermento nella società civile: ecco un taccuino delle iniziative che punteggiano questa fine d’anno scolastico: sabato scorso 25 maggio il corteo di Bologna, aperto dallo striscione “SOS scuola pubblica”; mercoledì 29 maggio, a Roma (presso l’ITC “Lombardo Radice”) il convegno “Si può fermare l’innovazione? Scuole a confronto”, convocato da un movimento che ha deciso di chiamarsi “6 luglio 2001” in ricordo di una compatta assemblea di insegnanti anti-Moratti riunitasi in quel giorno; sabato 1° giugno, sempre a Roma, la manifestazione nazionale “Più scuola per tutti”, organizzata tra gli altri da Legambiente Scuola, che ha anche lanciato un appello “per una scuola pubblica, pluralista, di qualità per un paese equo, solidale, sostenibile” (www.legambiente.com).