Riforma: le ipotesi sul tavolo/2

Gli altri temi in discussione riguardano il percorso dopo i 14 anni di età. E qui le novità sarebbero ancora maggiori.
DOPO LA SCUOLA DI BASE: il nodo è costituito dall’ipotesi di costruzione, accanto al canale liceale (comprensivo degli istituti tecnici licealizzati), di un secondo canale a carattere professionale, graduale e continuo, dai 14 ai 21 anni. Tale prospettiva implica la revisione della legge n. 9/1999 sull’elevamento dell’obbligo scolastico a nove anni complessivi: l’ipotesi più percorribile sembra quella di superare la nozione di obbligo scolastico puntando direttamente sull’obbligo di istruzione e formazione fino ai 18 anni e legittimando il secondo canale ai fini dell’adempimento di questo obbligo “allargato”. La scelta tra primo e secondo canale verrebbe così fatta dagli allievi a 14 anni, a conclusione della scuola di base: ciò implica una assai più forte attività di orientamento da sviluppare nell’ultimo anno (o biennio) della scuola di base.
SCUOLA SECONDARIA: durerebbe di norma quattro anni: meno dei cinque attuali e di quelli previsti dalla legge n. 30, ma sarebbe più compatta e coerente dal punto di vista curricolare, non dovendosi far carico (o dovendolo fare in misura nettamente inferiore) dei compiti di orientamento – con relative flessibilità, passerelle ecc. – previsti dalla legge n. 9/1999 e dalla legge n. 30/2000. Si tratta di capire se quattro anni bastano per tutti gli indirizzi, e se sia ipotizzabile l’utilizzazione del quarto anno (o, eventualmente, di un quinto) ai fini della preparazione alle scelte successive: università, formazione tecnica superiore, altri percorsi formativi non universitari.