Regole Covid: grazie alle nuove misure, in 2 classi su 5 si è tornati prima in presenza

Le nuove norme sulla gestione dei casi di Covid in ambiente scolastico – con la riduzione generale delle quarantene e il quasi totale stop alla Dad per vaccinati (e guariti) – sembrano funzionare. Almeno così raccontano i 1.500 studenti di scuole medie e superiori raggiunti dal portale Skuola.net dopo il primo giorno dalla loro entrata in funzione (7 febbraio). Infatti, tra quanti avevano concluso la settimana precedente con un classe incompleta o totalmente a casa per via delle positività, in oltre 4 casi su 10 il periodo di Dad (didattica a distanza) o di Ddi (didattica digitale integrata) per uno o più alunni è stato effettivamente accorciato proprio dalle nuove regole.

Peccato per la difficile comunicazione tra istituti e famiglie. Perché gli studenti sottolineano come, nonostante i contenuti del provvedimento del Governo fossero chiari già nel corso della settimana scorsa, parecchi dirigenti scolastici hanno atteso il weekend – e le circolari interne del Ministero dell’Istruzione – per avvertire le famiglie: a sostenerlo sono ben 2 ragazzi su 3.

Altrimenti la “copertura” dell’isolamento ridotto avrebbe potuto essere anche più ampia. Visto che la metà (50%) degli alunni interessati dai cambiamenti del protocollo riporta che loro stessi o alcuni compagni, proprio a causa dello scarso preavviso, non hanno fatto in tempo a sottoporsi al tampone di controllo, previsto per il rientro in classe dei non vaccinati e dei vaccinati o guariti da più di 120 giorni.

Di sicuro c’è che gli studenti appaiono divisi sulle nuove norme di legge, che di fatto azzerano la Dad per i vaccinati con dose booster, vaccinati e guariti (da meno di 120 giorni) e per gli esenti da vaccinazione. È vero che la maggioranza (51%) appoggia la linea dell’Esecutivo, ma un consistente 49% la boccia, accusandola di fare inutili discriminazioni tra immunizzati e no.

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