Regolamento sulla valutazione. Un’occasione mancata

Il regolamento di coordinamento delle norme sulla valutazione si avvia alla sua formale definizione prevedibilmente per la fine di giugno. Verrà applicato dal prossimo anno scolastico.

Quando la prima bozza di schema è stata presentata sei mesi fa al Cnpi, sembrava che il Miur preparasse una soluzione organica che, facendo propri anche i suggerimenti dello stesso Cnpi, potesse dare, una volta per tutte, un quadro completo della materia. Era, insomma, un’occasione per preparare una specie di testo unico sulla valutazione, in modo da non dover puntualizzare, chiarire, precisare con circolari, risposte a quesiti.

Il regolamento, invece, è stato ridotto all’essenziale, contenuto il più possibile nei riferimenti normativi, senza eccessivi approfondimenti. Le scuole, forse, si aspettavano qualcosa di più.

Dello stesso parere è stato anche il Consiglio di Stato che, nell’esprimere parere favorevole, ha osservato che “Rimane peraltro una certa difficoltà nella ricostruzione del quadro normativo della materia, poiché la scelta effettuata di tener ferma la normativa vigente con i necessari adattamenti, se da una parte semplifica l’intervento normativo, dall’altra rende più complesso il compito di chi è poi chiamato ad operare nel settore“.

Si poteva, insomma, fare uno sforzo in più. Sulla mancata formulazione di un Regolamento più ampio e organico, il Consiglio di Stato “bacchetta” indirettamente il Miur e lo invita a predisporre un testo organico sulla valutazione per consentire agli insegnanti, alle famiglie e agli studenti di capirci un po’ di più. “Si sottopone pertanto alla valutazione dell’Amministrazione l’opportunità di promuovere la realizzazione di un testo organico, volto a rendere palese ai vari destinatari – docenti, famiglie, studenti – le modalità applicative in materia in modo esaustivo, eventualmente agendo, nell’immediato, tramite proprie circolari”.