Regno Unito. Polemiche per i tagli alle scuole

Anche il neoministro dell’istruzione britannico, il conservatore Michael Gove, è alle prese con le conseguenze scolastiche della manovra finanziaria decisa dal nuovo governo presieduto da David Cameron.

Il ministro è nei guai, come informa il quotidiano inglese The Guardian, sempre molto attento alle problematiche educative, perché dopo aver assicurato a un gruppo di 25 scuole un finanziamento per migliorare i loro edifici, si è dovuto rimangiare la promessa. Non solo: la manovra di Cameron prevede la soppressione dell’intero programma di sviluppo dell’edilizia scolastica Building Schools for the Future (BSF), e dei relativi interventi in favore di 715 scuole, che era stato disposto dal precedente governo laburista con un finanziamento di 55 milioni di sterline. Un tipico provvedimento blairiano, fondato sulla collaborazione tra pubblico e privato.

Immediate le polemiche, anche perché un ampio rapporto dell’anno scorso aveva calcolato nel 44% il differenziale di miglioramento dei livelli di apprendimento che si verificava nelle scuole assistite dal citato programma rispetto a quello ottenuto dagli alunni delle scuole tradizionali. Fattori come la configurazione degli spazi, il rumore, il caldo, il freddo, l’illuminazione e la qualità dell’aria sono risultati decisivi, e hanno influito anche sul comportamento degli studenti, con un notevole calo delle assenze ingiustificate.