Rapporto Invalsi sulla prova nazionale: un prezioso strumento di analisi e di studio

Pubblicati i dati campione della prova d'esame del 17 giugno 2010

Un altro importante tassello si aggiunge oggi all’esperienza nazionale per la valutazione del sistema di istruzione nel nostro Paese, riferita, in particolare, ai livelli di apprendimento degli studenti in italiano e matematica al termine del primo ciclo di istruzione.

L’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione del sistema di istruzione, ha infatti reso noto (www.invalsi.it) l’esito della prova scritta nazionale per l’esame di licenza, sostenuto il 17 giugno scorso, pubblicando il Rapporto sulla prova nazionale (un fascicolo di oltre 400 pagine), accompagnato da una efficace Sintesi divulgativa.

Il rapporto è riferito ad un campione di scuole e di studenti, selezionato a suo tempo secondo i più accreditati canoni statistici, per un totale di 1.309 scuole statali e paritarie sulle 5.896 che hanno partecipato alla prova nazionale, e per 25.626 studenti partecipanti (4,5% dei 574.652 all’esame).     

Prima ancora della lettura dei dati contenuti nella Sintesi (gli studenti hanno risposto in modo corretto al 60,4 per cento delle domande d’Italiano e al 51,1 per cento di quelle di Matematica) – dati che, come al solito, costituiscono la prima comprensibile curiosità per confronti e giudizi sommari – val la pena richiamare la notevole ricchezza di considerazioni, di suggerimenti e di approfondimenti contenuti nel Rapporto, il quale, pur se riferito al Campione rilevato, può già rappresentare per gli insegnanti e per i soggetti interessati al miglioramento del sistema di istruzione un utile strumento generale di riflessione e di studio.

La prova nazionale, prevista dalla legge 176/2007, è arrivata quest’anno alla sua terza edizione, migliorando complessivamente l’affidabilità dei test, come si afferma nella Sintesi: “Le specifiche analisi tecniche condotte sugli strumenti di rilevazione degli apprendimenti indicano che le prove nel loro complesso sono altamente affidabili in termini di coerenza interna e che i singoli quesiti non presentano tratti di ambiguità e sono in grado di far emergere i diversi livelli di abilità degli studenti”.

Se a questa considerazione sulla affidabilità delle prove si aggiunge la complessiva attendibilità e oggettività degli esiti, si può ritenere che sia questa la base su cui, come ha affermato più volte il ministro Gelmini, potrà essere costruita anche la prova scritta nazionale per l’esame di Stato ipotizzata per il 2011-2012.