Rapporto INVALSI 2021/2. Cisl-scuola: andare oltre i dati

Secondo il commento della Cisl-scuola per il Rapporto INVALSI 2021, nessuna sorpresa per i dati rilevati, in quanto la situazione pandemica non ha inciso più di tanto sul quadro delle note criticità e fragilità già evidenziate nei precedenti Rapporti.

Non sorprendono più di tanto i dati del rapporto INVALSI 2021, che evidenziano come la pandemia abbia avuto ricadute importanti anche sui livelli di apprendimento nelle fasce d’età su cui, come di consueto, viene condotta annualmente l’indagine. Era inevitabile che ciò accadesse, in un contesto segnato da lunghi periodi di sospensione delle attività in presenza, nei quali la didattica a distanza si è rivelata un rimedio solo parziale, nonostante il grande sforzo messo in atto dal mondo della scuola”.

Il sindacato della Gissi rileva – come aveva evidenziato anche la Flc-cgil – che la primaria è uscita sostanzialmente bene, grazie al maggior numero di lezioni svolte in presenza.

Per la Cisl-scuola il Rapporto è quasi una presa d’atto della situazione nota, aggravata dalla pandemia. “Sappiamo bene che si tratta di problemi non generati dalla pandemia, che li ha tuttavia resi ancor più evidenti e gravi, come ci confermano i dati INVALSI”.

Cosa fare, dunque?

“Vale la pena – osserva il sindacato – andare oltre l’analisi e il commento di quei dati, puntando invece l’attenzione su ciò che va messo in campo per dare immediate risposte a ciò che dai dati stessi emerge: ridare al sistema di istruzione la sua funzione di ascensore sociale, eliminare o almeno ridurre disparità così accentuate, selezionando e finalizzando opportunamente le azioni necessarie.

Sono gli obiettivi su cui da subito delineare una strategia efficace di intervento e di investimento, utilizzando al meglio le risorse del PNRR e attuando coerentemente ciò che prevede il Piano per la scuola al centro del Paese”.

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