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Rapporto Censis: la difficile relazione tra italiani e lingue straniere

Il 39° Rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese rileva ancora un basso livello di conoscenza di lingue straniere da parte degli italiani rispetto alla media dei Paesi europei.
Il 61,5% della popolazione italiana dichiara di non conoscere alcuna lingua straniera.
In quel restante 38,5% che invece dichiara di conoscere una lingua straniera (o anche due), il 64,6% conosce l’inglese, il 24,2% il francese, il 5,7% lo spagnolo e il 4,6% il tedesco.
Il livello di istruzione conseguito è ovviamente proporzionale al livello di conoscenza di una lingua straniera: gli italiani che dichiarano di conoscere almeno una lingua sono il 20,4% tra coloro che hanno solo la licenza media, il 71,2% tra i diplomati e il 92,4% tra i laureati. Tra coloro che hanno soltanto la licenza elementare dichiara la conoscenza di una lingua straniera il 3,4%.
Il Censis non dice nulla sulla qualità di questa competenza linguistica dichiarata, ma si può presumere che in molti casi, soprattutto tra coloro che possiedono solo la licenza media o anche il diploma, sia a livello assolutamente elementare.
Tra gli under 65 anni la conoscenza dichiarata di una lingua straniera è solamente dell’8,3% che sale al 28% tra coloro che hanno tra i 45 e i 64 anni di età.
Bene i giovani tra i 18 e i 29 anni che, per oltre il 70% dei casi dichiarano la conoscenza di almeno una lingua straniera.
Il Censis richiama inoltre l’attenzione sul fatto che le competenze linguistiche dichiarate sono molto diverse tra un territorio e l’altro, con la sorpresa di un Nord spaccato in due e in situazioni opposte: il Nord Est con il 51,5% ha la percentuale più alta di persone che conoscono almeno una lingua e, all’opposto, il Nord Ovest con il 30,5% ha la percentuale più bassa.
La cura da cavallo del ministro Moratti darà tra qualche anno medie più europee?

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