Rapporto Bertagna: due interventi tra i tanti commenti

La pubblicazione sul sito Internet del ministero (www.istruzione.it) del Rapporto finale elaborato dalla commissione Bertagna, ha suscitato il dibattito sulla stampa italiana e ora la prossima tappa è lo svolgimento degli “Stati Generali dell’istruzione”, che si terranno il 19 e 20 dicembre, probabilmente a Foligno. Tra gli interventi più interessanti, il “Corriere della Sera” ha pubblicato domenica 1 dicembre un editoriale a firma di Angelo Panebianco, esponente del gruppo degli “amici di liberal”, che fu a un passo dal diventare ministro dell’Istruzione in alternativa a Letizia Moratti. Panebianco promuove Bertagna in due materie (il ripristino della distinzione tra scuola elementare e media, e la creazione del secondo canale di formazione professionale, accanto a quello scolastico) ma lo boccia su un terzo punto: quello della durata dell’istruzione secondaria. Il taglio di un anno, accompagnato dalla riduzione dell’orario (i cui effetti sono stati quantificati nella Newsletter: “TuttoscuolaNEWS” n. 24), afferma, finirebbe per “destabilizzare totalmente” il liceo, distruggendone la tradizione e l’identità.
Meglio sarebbe, evitare di ripetere a livello liceale l’errore che il centro-sinistra fece con l’istituzione della “laurea breve”.
Il responsabile del Dipartimento scuola e università di AN, senatore Valditara, parla di “ampia convergenza politica” sul modello Bertagna, ma chiede di rilanciare l’istruzione tecnica all’interno del canale scolastico, inserendo in particolare nei curricoli dell’ultimo anno dei licei tecnologici esperienze di formazione da realizzare direttamente in azienda: una soluzione che nel modello Bertagna sembrerebbe assai più adatta ai percorsi professionalizzanti del secondo canale, nei quali confluirebbero gli attuali Istituti professionali di Stato (che già prevedono curricoli integrati nell’ultimo biennio) e gli istituti tecnici, esclusi quelli licealizzati, cioè il liceo economico e quello tecnologico. Sembra una proposta che va più in direzione del modello unitario integrato di berlingueriana memoria piuttosto che in quella del nuovo modello disegnato nel Rapporto.