Quanto è stato modificato del testo iniziale del decreto?
Lo schema di decreto legislativo approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri il 12 settembre 2003 è stato approvato definitivamente dallo stesso Consiglio il 23 gennaio 2004.
Il testo iniziale fu considerato “blindato”, non aperto a cambiamenti. In effetti cosa è successo?
Lo schema iniziale era composto da 54 commi (suddivisi su 15 articoli) che contavano le principali disposizioni riferite ai tre settori scolastici interessati (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado) e alle relative norme transitorie.
Quei 54 commi, dopo i passaggi in Conferenza unificata e nelle Commissioni parlamentari, sono diventati 67 (tredici in più).
Quei nuovi 67 commi non solo hanno introdotto nuove disposizioni (emendamenti aggiuntivi), ma ne hanno modificato, più o meno parzialmente, altri 13 con emendamenti integrativi o abrogativi.
26 modifiche, a volte minime a volte sostanziali, che, rispetto al totale finale dei commi approvati, rappresenta quantitativamente quasi il 39%.
Certamente l’opposizione avrebbe voluto molto di più. In particolare è stata lamentata la mancanza di una discussione ampia ed approfondita che ha trasformato, secondo le dichiarazioni di alcuni esponenti dell’Ulivo, le commissioni parlamentari in un “votificio” chiamato semplicemente a ratificare le decisioni che il Governo aveva assunto in sede di Conferenza unificata. Né ha trovato spazio lo schema di parere contrario avanzato tra gli altri dall’ex-sottosegretario alla P.I. sen. Soliani. Comunque non si può non rilevare come alcune affermazioni di autorevoli esponenti del Governo che a settembre davano per fatto e concluso il provvedimento (per questo considerato blindato) si sono dovuti ricredere, adattandosi al gioco democratico.
La stessa opposizione, pur non soddisfatta del risultato finale, deve prendere atto che il rapporto istituzionale e le prerogative parlamentari, stabilite dai regolamenti di Camera e Senato, sono state rispettate, sia pure senza aperture e concessioni da parte della maggioranza. In particolare, tutte le proposte di emendamento avanzate dalle Commissioni parlamentari, pur non essendo vincolanti per il Governo, sono state recepite nel testo finale.
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