Quando un sindacatino fantasma ritiene ‘abominevole’ il differimento del suo sciopero

Se non riconfermasse ancora una volta l’esigenza di dare attuazione all’art. 39 della Costituzione, non meriterebbe di essere riportata la notizia che un microsindacato, senza iscritti rilevati dall’Aran, dichiari “abominevole” l’invito della commissione di garanzia a spostare la data dello sciopero proclamato e adombri il dubbio di “servilismo” della stessa Commissione nei confronti delle  grandi sigle sindacali che con la proclamazione dello sciopero scuola del 10 dicembre scorso hanno determinato il differimento del suo ad altra data. Parlando poi di danni morali e di immagine e riservandosi un’azione di tutela legale.

Formalmente, in base alle disposizioni attuali sulla regolamentazione dello sciopero nei servizi pubblici, l’episodio, se pur accompagnato da toni sgradevoli, rientra nella prassi.

Rientra anche nella prassi l’obbligo delle istituzioni scolastiche di dare preventiva comunicazione al personale scolastico e alle famiglie per questa proclamazione.

E, come succede in questi casi, l’informativa delle scuole non riporterà né motivazione dello sciopero né il nome del sindacato promotore: il solo effetto annuncio colpirà ancora.

Quel giorno avremo probabilmente – come tante altre volte – un’adesione dello “zero virgola”, ma quel sindacato senza iscritti ufficiali avrà il suo momento di visibilità, mentre molte di famiglie subiranno il disagio del servizio scolastico interrotto.

Con questa ultima proclamazione gli scioperi nella scuola dall’inizio dell’anno scolastico sono stati ben nove, tutti con una adesione minima, eccezion fatta per quello del 10 dicembre.

Ma il disagio per le famiglie è stato ben maggiore di quello zero virgola.

Lo stillicidio di microscioperi nella scuola continuerà a creare ingiustificati disagi al servizio e alle famiglie fino a quando non ci sarà il coraggio – soprattutto con il consenso da parte delle confederazioni sindacali – di dare attuazione al dettato costituzionale che richiede ai sindacati la loro registrazione, fermo restando che “È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica”.

Poiché qualsiasi forma di ordinamento a base democratica presuppone un certo numero di associati, molti microsindacati alla ricerca di visibilità non potrebbero esistere, visto che, in base ai dati ufficiali dell’ARAN, hanno al massimo due o tre iscritti.

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