Sciopero della scuola del 10 dicembre: sulle valutazioni difformi parla il cruscotto
Se sullo sciopero generale di Cgil e Uil del 16 dicembre c’è il prevedibile scontro sui dati di adesione che per i promotori è stato notevole mentre Confindustria riduce a poco più del 5%, anche sullo sciopero della scuola del 10 dicembre c’è divergenza di valutazione dei livelli di adesione, in particolare da parte della Uil-scuola e della Cisl-scuola (che al posto dello sciopero ha invece indetto una manifestazione nazionale per sabato 18 dicembre).
La divergenza di valutazione sembra basarsi su fatto che i dati di adesione allo sciopero, registrati a distanza di poche ore e che da molti erano stati considerati un flop, non erano tuttavia definitivi.
Dopo quelli provvisori pubblicati nella stessa giornata del 10 dicembre, il cruscotto della Funzione Pubblica ha provveduto ora all’aggiornamento in data 17 dicembre.
L’aggiornamento, come evidenziato dai dati rilevati dal cruscotto della Funzione Pubblica, registra un aumento generalizzato di tutti gli indicatori, a cominciare da una maggiore quantità del personale in servizio (324 mila in più).
Gli aderenti allo sciopero risultano 24mila in più di quelli rilevati una settimana prima, ma anche gli assenti per altri motivi sono 35mila in più (quest’ultimo dato, abnorme nella sua entità, sembra legittimare il dubbio di assenze calcolate per fruire di un lungo ponte a costo zero soprattutto tra il personale ATA).
Sulla base di queste rilevazioni, la percentuale di adesione aumenta di quasi mezzo punto percentuale attestandosi al 6,78%, anziché al 6,25% della prima rilevazione.
La forza dei numeri fa da arbitro tra le posizioni divergenti, favorendo, come ci auguriamo, il ritorno ad una linea comune di rivendicazioni e di azioni per sostenerle.
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