Pubblico e privato/1. Suor A. M. Alfieri, due libri e una battaglia

Arrivano in libreria quasi in contemporanea, a distanza di poche settimane l’uno dall’altro, gli ultimi due libri di suor Anna Monia Alfieri, entrambi dedicati, sia pure con approcci diversi, al tema del pluralismo educativo e di una effettiva parità, non solo giuridica, tra le scuole statali e quelle non statali che abbiano acquisito, in base alla legge n. 62 del 2000, la qualifica di “paritarie”.

Due libri ma una sola battaglia, combattuta in un arco di tredici anni (la sua prima pubblicazione sul tema è del 2010) con una intensa attività pubblicistica e una crescente presenza in trasmissioni televisive e sui social. Con un unico obiettivo, quasi un mantra, quello di dare anche alle famiglie italiane, come ormai accade in quasi tutto il mondo liberal-democratico, la libertà di scegliere – senza dover subire penalizzazioni economiche – tra scuole pubbliche e scuole private che rispettino determinati standard di sistema.

Sui tempi e sui modi per realizzare questo obiettivo Alfieri, che negli ultimi tempi ha conosciuto da vicino le complessità della vita politica italiana, è più possibilista di qualche anno fa, quando aveva cavalcato in forma tranchant la proposta del buono scuola (di importo corrispondente al costo standard per l’erogazione del servizio) come via maestra per la soluzione del problema. Ora, come si legge in Il pluralismo educativo. Una scelta ancora possibile (casa editrice Morcelliana, collana Scholé, prefazione di Dario Antiseri, 2023), Governo e Parlamento vengono sollecitati a intervenire con urgenza per “rivedere le linee di finanziamento del sistema scolastico italiano attraverso l’introduzione graduale, nel medio periodo, dei costi standard di sostenibilità da declinare in convenzioni, voucher, buono scuola, deduzione” (pag. 159).

L’appello al Parlamento, e non solo al Governo, lascia intendere la preferenza dell’autrice per una ampia convergenza politica sul tema, da lei peraltro sempre cercata da quando, a partire dal 2015, ha cominciato ad intessere una rete di rapporti personali con ministri ed esponenti di diversi partiti, da quelli del Centro-destra, tradizionalmente più sensibili alle richieste delle scuole paritarie, al PD del sempre apprezzato ex ministro Berlinguer, promotore della legge 62/2000, e dei ministri Fedeli e Bianchi. Il timore di Alfieri, verosimilmente, è che una soluzione del problema partisan, del solo Centro-destra (ora Destra-centro), sarebbe troppo divisiva e anche impopolare agli occhi di molte famiglie, e incontrerebbe forti difficoltà e resistenze anche a livello amministrativo. Di qui la prudenza, la gradualità e la flessibilità delle soluzioni giuridiche e finanziarie proposte.

Del secondo libro di Alfieri e dell’introduzione di Dario Antiseri al primo si parla in questa successiva.

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